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s. Giovanna d'Arco
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s. Giovanna d'Arco
Francia, novembre 1428. Il Paese è in gran parte sotto l'occupazione inglese. Il duca di Bedford, fratello del defunto Enrico V, ha da sei anni assunto il titolo di reggente di Francia aspettando di passare il potere al nipote. Il legittimo pretendente al trono, Carlo VII, è impaurito e indeciso sul da farsi. Ad uno dei suoi sostenitori, il capitano Robert de Baudricourt si presenta una giovane contadina di 16 anni, Giovanna, figlia di Isabelle e Jacques d'Arco. Giovanna, che non sa né leggere né scrivere, gli racconta una storia singolare: «È da quando ho circa 13 anni - dice - che sento una voce mandata da Dio. La voce mi ha detto che devo intervenire in soccorso del re di Francia, che porrò l'assedio davanti alla città di Orléans, e che dovevo venire da voi, che mi avreste dato della gente per seguirmi». La città di Orléans è assediata da ottobre, e, se gli inglesi la conquistano, potranno facilmente impadronirsi del resto della Francia. Dopo varie esitazioni, il capitano de Baudricourt dà a Giovanna una scorta per accompagnarla da Carlo.
Il piccolo gruppo arriva a Chinon, dove risiede il delfino di Francia. Altri due giorni di attesa e Giovanna viene ricevuta da Carlo. «Ti dico da parte di Dio che tu sei il vero erede di Francia e figlio di re», gli dice senza preamboli. Superando le resistenze, Giovanna riesce a convincere il delfino ad affidarle una piccola armata. L'8 maggio 1429 (Giovanna ha 17 anni), dopo sette mesi di assedio inglese e otto giorni di battaglia, Orlèans è liberata. Ma Giovanna non è paga. Insiste con Carlo per condurlo a Reims, dove, come chiedeva la tradizione, sarebbe stato ufficialmente incoronato re. Dal punto di vista strategico è una follia, perché si deve attraversare il territorio nemico. Ma, ancora una volta, Giovanna riesce a convincere Carlo.
Le città si arrendono senza combattere. Il 17 luglio, con una grande cerimonia nella cattedrale di Reims, Carlo VII viene consacrato re. Il re vuole ora condurre da solo la propria politica. E stipula, all'insaputa di Giovanna, un accordo con il duca di Borgogna. Per oltre due settimane le truppe francesi sono condannate all'ozio, mentre agli inglesi giungono i rinforzi: 3500 tra cavalieri e arcieri sbarcano a Calais. E, mentre Giovanna è impaziente di liberare Parigi, Carlo VII inizia una lunga serie di trattative diplomatiche. Alcuni mesi dopo, l'8 settembre, Giovanna viene ferita alle porte di Parigi. Il re ordina di sciogliere l'armata, obbligando Giovanna a operazioni militari di scarsa importanza. Iniziano le sconfitte. E, il 23 maggio 1430, a Margny, Giovanna d'Arco viene presa prigioniera. Gli inglesi la trasferiscono a Rouen, dove la fanno giudicare da un tribunale ecclesiastico sotto l'accusa di stregoneria. Il processo è condotto dal vescovo di Beauvais, Pierre Cauchon. Dopo un anno di prigionia e oltre quattro mesi di processo, trascorsi senza che re Carlo si sia mai interessato di lei, Giovanna viene condannata come eretica. Il 30 maggio 1431 è bruciata viva sulla piazza del mercato di Rouen. Le sue ceneri vengono gettate nella Senna. Quasi 500 anni dopo, nel 1920, la Chiesa riconosce solennemente la santità di Giovanna d'Arco. E la nomina patrona di Francia.
Il piccolo gruppo arriva a Chinon, dove risiede il delfino di Francia. Altri due giorni di attesa e Giovanna viene ricevuta da Carlo. «Ti dico da parte di Dio che tu sei il vero erede di Francia e figlio di re», gli dice senza preamboli. Superando le resistenze, Giovanna riesce a convincere il delfino ad affidarle una piccola armata. L'8 maggio 1429 (Giovanna ha 17 anni), dopo sette mesi di assedio inglese e otto giorni di battaglia, Orlèans è liberata. Ma Giovanna non è paga. Insiste con Carlo per condurlo a Reims, dove, come chiedeva la tradizione, sarebbe stato ufficialmente incoronato re. Dal punto di vista strategico è una follia, perché si deve attraversare il territorio nemico. Ma, ancora una volta, Giovanna riesce a convincere Carlo.
Le città si arrendono senza combattere. Il 17 luglio, con una grande cerimonia nella cattedrale di Reims, Carlo VII viene consacrato re. Il re vuole ora condurre da solo la propria politica. E stipula, all'insaputa di Giovanna, un accordo con il duca di Borgogna. Per oltre due settimane le truppe francesi sono condannate all'ozio, mentre agli inglesi giungono i rinforzi: 3500 tra cavalieri e arcieri sbarcano a Calais. E, mentre Giovanna è impaziente di liberare Parigi, Carlo VII inizia una lunga serie di trattative diplomatiche. Alcuni mesi dopo, l'8 settembre, Giovanna viene ferita alle porte di Parigi. Il re ordina di sciogliere l'armata, obbligando Giovanna a operazioni militari di scarsa importanza. Iniziano le sconfitte. E, il 23 maggio 1430, a Margny, Giovanna d'Arco viene presa prigioniera. Gli inglesi la trasferiscono a Rouen, dove la fanno giudicare da un tribunale ecclesiastico sotto l'accusa di stregoneria. Il processo è condotto dal vescovo di Beauvais, Pierre Cauchon. Dopo un anno di prigionia e oltre quattro mesi di processo, trascorsi senza che re Carlo si sia mai interessato di lei, Giovanna viene condannata come eretica. Il 30 maggio 1431 è bruciata viva sulla piazza del mercato di Rouen. Le sue ceneri vengono gettate nella Senna. Quasi 500 anni dopo, nel 1920, la Chiesa riconosce solennemente la santità di Giovanna d'Arco. E la nomina patrona di Francia.
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