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Angeli e Esseni
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Angeli e Esseni
In questa sezione affronteremo l’origine, le caratteristiche e il credo della comunità essena per quanto la storia ci ha tramandato. In particolare, faremo riferimento ai manoscritti del Mar Morto (scoperti nel 1947 a Qumran) che portano a identificare gli esseni con gli abitanti di Qumran.
Soprattutto, per quanto attiene ai nostri temi, affronteremo la tradizione secondo la quale gli esseni conservavano nella loro struttura governativa, accanto ai titoli sacerdotali, i nomi degli arcangeli del Vecchio Testamento.
Questo “sistema angelico” è descritto dettagliatamente nel Primo Libro di Enoch (4:9). Anche la Regola della Guerra (9:15-17) indica l’ordine gerarchico degli angeli all’epoca dei Vangeli. Di conseguenza, una lettura “diversa” del Vecchio Testamento evidenzia la differenziazione che viene fatta tra gli angeli intesi come “ambasciatori del Signore” (in realtà semplici sacerdoti o sommi sacerdoti nel caso degli arcangeli) e le figure chiamate Cherubini e Serafini, mai descritti con sembianze umane.
Anche nel Nuovo Testamento gli angeli erano perciò tutti uomini, senza eccezione, e le loro designazioni al servizio angelico erano rigorosamente dinastiche. Ancora il Libro di Enoch prefigurava una restaurazione delle dinastie messianiche: i successivi capi della dinastia avrebbero dovuto portare i nomi degli angeli e arcangeli tradizionali per indicare il loro rango e posizione.
Partendo dunque dai manoscritti del Mar Morto, e seguendo la linea della “dinastia messianica”, arriveremo poi alle argomentazioni esposte in testi recenti quali “La linea di sangue del Santo Graal” di Laurence Gardner, “La chiave di Hiram” e “Il secondo Messia” di Christopher Knight e Robert Lomas. Questi testi, basati anche sulle rivelazioni contenute nei manoscritti del Mar Morto, ci delineano un’origine del Cristianesimo ben diversa da quella oggi normalmente conosciuta e diffusa per esempio dal Cattolicesimo.
E’ inevitabile dunque accennare a una rilettura storica (corretta o errata che sia) degli avvenimenti che precedettero e seguirono la venuta di Gesù. Brevemente, ci troveremo di fronte ad una “nuova” storia che:
1. identifica gli Esseni (ai quali sarebbe appartenuto Gesù) con i Nazorei, la Comunità Qumranica e la Chiesa di Gerusalemme (scomparsa poi per lasciare il passo alla Chiesa di Paolo ossia alla Chiesa Cattolica);
2. introduce il ruolo di Simone Mago (o Zelota) nella Crocifissione e nell’apparente resurrezione di Gesù, non morto sulla Croce;
3. identifica il Santo Graal con il Sangue Reale (Sang Réal) di Giuda, ossia la Linea di Sangue davidica del Santo Graal, che “passa” da Maria Maddalena in quanto compagna di Gesù e madre degli eredi dinastici. Ricordiamo che secondo altre tradizioni il Santo Graal sarebbe stato intagliato dagli angeli in uno smeraldo staccatosi dalla fronte di Lucifero durante la sua caduta;
4. identifica Giacomo il Giusto, riconosciuto dalla Chiesa come primo vescovo di Gerusalemme, nel fratello di Gesù che aveva il compito di custodire le sue dottrine. Secondo le affermazioni del Padre della Chiesa Eusebio, i primi dieci vescovi della Chiesa di Gerusalemme riconoscevano sacralità soltanto alle festività ebraiche e dunque al giorno dell’Espiazione. Pertanto essi non riconoscevano nella figura di Gesù un motivo di redenzione universale dalle colpe;
5. identifica Saulo di Tarso, il san Paolo dei Cattolici, con la “Sorgente di calunnie” menzionata negli scritti del Mar Morto: egli avrebbe tradito gli insegnamenti originali di Gesù, l’esseno, e avrebbe fantasiosamente costruito su colui che era soltanto un patriota ebraico la figura di un dio-uomo capace di compiere miracoli.
Riguardo all’ipotesi che in realtà il Santo Graal farebbe riferimento a una linea di successione originatasi direttamente da Gesù e Maria Maddalena (dando in seguito origine alla dinastia Merovingia che dominò la Francia dal 476 al 750 A.D.), occorre qui segnalare che alcuni autori (tra i quali Robert Richardson) la considerano questa una falsa credenza, originata a causa di una serie di documenti fraudolenti diffusi da una setta francese di estrema destra. Il gruppo responsabile di questa frode sarebbe quello autodefinitosi “Priorato di Sion”, fondato nel 1956 da ambigui personaggi.
In realtà il vero Priorato di Sion era un autentico ordine monastico cattolico: Sion o Zion è l’antico nome di Gerusalemme, dove l’ordine era acquartierato nel convento di Nostra Signora di Mt. Zion. Il priorato cessò di esistere nel 1617 e venne assorbito dall’Ordine dei Gesuiti e, in definitiva, non avrebbe mai avuto alcuna influenza sui Templari o altri ordini esoterici e non esiste oggi come ordine legittimo. Robert Richardson ribadisce dunque che ne venne semplicemente utilizzato il nome per creare una falsità storica.
Nella trattazione dei “nostri” argomenti non ci schiereremo, come di abitudine, né da una parte, né dall’altra… lasciamo ai nostri Visitatori la scelta di eventualmente approfondire le tematiche qui, purtroppo ma inevitabilmente, solo accennate.
Soprattutto, per quanto attiene ai nostri temi, affronteremo la tradizione secondo la quale gli esseni conservavano nella loro struttura governativa, accanto ai titoli sacerdotali, i nomi degli arcangeli del Vecchio Testamento.
Questo “sistema angelico” è descritto dettagliatamente nel Primo Libro di Enoch (4:9). Anche la Regola della Guerra (9:15-17) indica l’ordine gerarchico degli angeli all’epoca dei Vangeli. Di conseguenza, una lettura “diversa” del Vecchio Testamento evidenzia la differenziazione che viene fatta tra gli angeli intesi come “ambasciatori del Signore” (in realtà semplici sacerdoti o sommi sacerdoti nel caso degli arcangeli) e le figure chiamate Cherubini e Serafini, mai descritti con sembianze umane.
Anche nel Nuovo Testamento gli angeli erano perciò tutti uomini, senza eccezione, e le loro designazioni al servizio angelico erano rigorosamente dinastiche. Ancora il Libro di Enoch prefigurava una restaurazione delle dinastie messianiche: i successivi capi della dinastia avrebbero dovuto portare i nomi degli angeli e arcangeli tradizionali per indicare il loro rango e posizione.
Partendo dunque dai manoscritti del Mar Morto, e seguendo la linea della “dinastia messianica”, arriveremo poi alle argomentazioni esposte in testi recenti quali “La linea di sangue del Santo Graal” di Laurence Gardner, “La chiave di Hiram” e “Il secondo Messia” di Christopher Knight e Robert Lomas. Questi testi, basati anche sulle rivelazioni contenute nei manoscritti del Mar Morto, ci delineano un’origine del Cristianesimo ben diversa da quella oggi normalmente conosciuta e diffusa per esempio dal Cattolicesimo.
E’ inevitabile dunque accennare a una rilettura storica (corretta o errata che sia) degli avvenimenti che precedettero e seguirono la venuta di Gesù. Brevemente, ci troveremo di fronte ad una “nuova” storia che:
1. identifica gli Esseni (ai quali sarebbe appartenuto Gesù) con i Nazorei, la Comunità Qumranica e la Chiesa di Gerusalemme (scomparsa poi per lasciare il passo alla Chiesa di Paolo ossia alla Chiesa Cattolica);
2. introduce il ruolo di Simone Mago (o Zelota) nella Crocifissione e nell’apparente resurrezione di Gesù, non morto sulla Croce;
3. identifica il Santo Graal con il Sangue Reale (Sang Réal) di Giuda, ossia la Linea di Sangue davidica del Santo Graal, che “passa” da Maria Maddalena in quanto compagna di Gesù e madre degli eredi dinastici. Ricordiamo che secondo altre tradizioni il Santo Graal sarebbe stato intagliato dagli angeli in uno smeraldo staccatosi dalla fronte di Lucifero durante la sua caduta;
4. identifica Giacomo il Giusto, riconosciuto dalla Chiesa come primo vescovo di Gerusalemme, nel fratello di Gesù che aveva il compito di custodire le sue dottrine. Secondo le affermazioni del Padre della Chiesa Eusebio, i primi dieci vescovi della Chiesa di Gerusalemme riconoscevano sacralità soltanto alle festività ebraiche e dunque al giorno dell’Espiazione. Pertanto essi non riconoscevano nella figura di Gesù un motivo di redenzione universale dalle colpe;
5. identifica Saulo di Tarso, il san Paolo dei Cattolici, con la “Sorgente di calunnie” menzionata negli scritti del Mar Morto: egli avrebbe tradito gli insegnamenti originali di Gesù, l’esseno, e avrebbe fantasiosamente costruito su colui che era soltanto un patriota ebraico la figura di un dio-uomo capace di compiere miracoli.
Riguardo all’ipotesi che in realtà il Santo Graal farebbe riferimento a una linea di successione originatasi direttamente da Gesù e Maria Maddalena (dando in seguito origine alla dinastia Merovingia che dominò la Francia dal 476 al 750 A.D.), occorre qui segnalare che alcuni autori (tra i quali Robert Richardson) la considerano questa una falsa credenza, originata a causa di una serie di documenti fraudolenti diffusi da una setta francese di estrema destra. Il gruppo responsabile di questa frode sarebbe quello autodefinitosi “Priorato di Sion”, fondato nel 1956 da ambigui personaggi.
In realtà il vero Priorato di Sion era un autentico ordine monastico cattolico: Sion o Zion è l’antico nome di Gerusalemme, dove l’ordine era acquartierato nel convento di Nostra Signora di Mt. Zion. Il priorato cessò di esistere nel 1617 e venne assorbito dall’Ordine dei Gesuiti e, in definitiva, non avrebbe mai avuto alcuna influenza sui Templari o altri ordini esoterici e non esiste oggi come ordine legittimo. Robert Richardson ribadisce dunque che ne venne semplicemente utilizzato il nome per creare una falsità storica.
Nella trattazione dei “nostri” argomenti non ci schiereremo, come di abitudine, né da una parte, né dall’altra… lasciamo ai nostri Visitatori la scelta di eventualmente approfondire le tematiche qui, purtroppo ma inevitabilmente, solo accennate.
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