Una tecnica di autoipnosi

Auto-induzione


Concentrarsi a lungo su un punto del campo visivo finché gli occhi non siano stanchissimi. Anche a questo punto tenere duro e lottare contro la chiusura delle palpebre finché ad un certo punto gli occhi non si chiudono da soli. Attenzione, se mentre avete gli occhi aperti notate fenomeni particolari, come vedere solo una figura in primo piano mentre tutto lo sfondo sfuma o si trasfigura, allora vuol dire che siete già a buon punto verso la trance (siete probabilmente in una trance leggera) e potete cominciare a lavorare o ad approfondirla. Come sentite che è meglio per voi. A questo punto potete tenere gli occhi aperti o chiusi a vostra scelta.





Approfondimento della trance


Una volta che avete chiuso gli occhi (o che avete deciso di lasciarli aperti) anche se non ve ne renderete conto, probabilmente siete sulla via giusta per entrare in trance. A questo punto ditevi ad alta voce (o per lo meno muovendo le labbra) la frase: "Il mio obiettivo per questa trance è rilassarmi per stare in tranquillità tutto il tempo che desidero, perfettamente controllato, il più possibile". Poi procedete ad approfondire la trance con il metodo della scala. Immaginate una bella scala che va in giù. Immaginate tutti i dettagli possibili, le sensazioni tattili, quello che potete ascoltare in quella situazione immaginaria, le luci e le ombre, i colori. Dopo immaginate di scendere senza fretta tutti i gradini uno per uno. Ricordate di contarli. Immaginate una scala che ne abbia un bel po', almeno venti. Quando arrivate alla fine siate consapevoli che quello è il punto più profondo in cui siete scesi quel giorno (forse quella settimana o da sempre) e cercate un'altra scala che vada ancora più in basso e ricominciate. Vi consiglio di immaginare scale che vanno da un livello ad un altro, e questi livelli possono essere di qualunque natura, ma per chi soffre di claustrofobia ovviamente è consigliabile immaginare scale che uniscono due piani entrambi all'aperto, come i gradini su giardini a terrazza, per esempio. Ma sentitevi liberi di usare la vostra fantasia. In qualche caso una persona può preferire andare verso l'alto anziché verso il basso, per entrare in trance, ma anche in questo caso è una questione di gusti.





Approfondimento della trance: l’autoratifica


Per sapere se avete raggiunto un livello soddisfacente è sufficiente usare un misuratore di "profondità della trance". Com'è fatto? Il vostro non lo so. Il mio è fatto a mo' di metro che sbuca dalla terra. Più sta dentro la terra più vuol dire che la trance è profonda. Ma c'è chi usa una specie di orologio a lancette, chi un display digitale. A voi la scelta. Vi consiglio di provarne uno e vedere se riuscite a visualizzare un numero o una lunghezza, suggeriti ovviamente dal vostro inconscio. Se non riuscite bene a visualizzarle la misura (e questo vale soprattutto se la trance non è abbastanza profonda) provate a cambiare il "misuratore". Alcune persone si trovano meglio con un altro canale sensoriale, come una voce che dice un numero da 0 a 10 o un fischio (o un suono di uno strumento musicale preferito) che più è grave e più indica che la trance è profonda, oppure la pressione su una parte del corpo o ancora una cabina doccia che fa scorrere sulla nostra persona tanta acqua quanto è profonda la trance, eccetera, eccetera. Solo la vostra fantasia può essere il limite alla vostra auto-ratifica della trance.