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L’Arcangelo Michele e i Pianeti Interiori

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L’Arcangelo Michele e i Pianeti Interiori Empty L’Arcangelo Michele e i Pianeti Interiori

Messaggio Da Angelodiluce Dom Lug 25, 2010 5:50 pm

Per poter capire di quali energie sia portatore Michele è necessario interpretare le immagini tramandate dalla tradizione, che ce lo presenta armato di tutto punto, luminoso, invincibile, e ci dice che suo compito è quello di combattere il male su tutti i fronti.
Ma chi è in realtà quest’Essere?
L’arcangelo Michele – da non confondere con l’angelo di nascita che porta lo stesso nome – è un fuoco di vita. E’ un’energia divina che infonde passione e ardore, volontà vitale, determinazione, forza d’animo e di carattere, e perciò anche forza fisica. Le armi con cui viene raffigurato simboleggiano la potenza dell’azione ma anche delle parole: le sue, che indirizzano; e pure le nostre, quando utilizzate in certo modo. Quelle di Michele sono parole di fuoco, che separano ciò che è bene da ciò che è male. Quando esse ci toccano e diventano nostre, alle parole seguono gli atti.
Michele è definito “guerriero” perché infonde potenza e volontà per affrontare ogni forma d’ingiustizia e prevaricazione, manifesta o celata. Ma non si può combattere se non si è determinati, concreti, appassionati. Perciò insegna in primo luogo a vincere la paura, che frena e paralizza.
Il drago che di solito lo accompagna, e sul quale trionfa, è chiaramente un simbolo del male. Qualcuno sostiene che raffiguri addirittura il diavolo, e viene sempre mostrato come qualcosa di velenoso, viscido, mostruoso e soprattutto… estraneo. Già, perché il male da cui guardarsi è sempre “all’esterno”.
Ma il drago che Michele infilza è principalmente annidato in noi stessi. Il drago abita in noi, nelle profondità dell’inconscio o nel labirinto della mente. E’ la “bestia” che alleviamo e nutriamo nella nostra oscurità, lasciandola poi libera per il mondo. Un personale Minotauro le cui scorribande avranno sicuramente delle conseguenze anche per noi, perché il male compiuto torna sempre indietro, anche se a volte dopo un giro molto largo.
Michele è davvero un condottiero, nel senso che la sua energia tenta di scuotere l’uomo dall’inerzia e di spingerlo a farsi carico di ogni situazione in cui ci sia qualcuno o qualcosa da difendere. Quando l’alito del drago appesta l’aria, anche se pare che il danno o l’ingiustizia non ci tocchino di persona, inevitabilmente ne saremo coinvolti. L’errore più grande è convincersi che non ci riguardi, perché la nostra indifferenza contribuisce alla crescita di quel male che, nelle sue tante diramazioni, prima o poi raggiungerà anche noi.
Quella di Michele, però, non è solo un’energia guerriera. Egli agisce infatti anche a livello cosmico: coordina e sincronizza i movimenti dei pianeti del Sistema Solare. Una funzione essenziale alla nostra esistenza, perché senza un perfetto equilibrio tra le forze planetarie in cui siamo immersi mancherebbe la stabilità, e quindi la possibilità di sopravvivenza. Ecco spiegato un’altro dei suoi attributi: la bilancia. Michele non la usa per “pesare le anime”, come talvolta si dice. Giudicare gli uomini e la loro anima non compete agli angeli. La bilancia è semplicemente il simbolo dell’equilibrio che le forze di Michele immettono nella nostra piccola porzione di universo.
Questo suo compito si riflette su un piano inferiore, poiché vi sono delle relazioni sottili tra ciascun pianeta e le diverse pulsioni e componenti dell’animo umano. Perciò Michele sincronizza anche i movimenti dei nostri “pianeti” interni.
L’uomo può essere considerato un sistema solare in miniatura. Gli antichi insegnavano che i pianeti fisici sono incarnazioni di forze spirituali, ma soprattutto simboli delle attitudini e disposizioni della natura umana. “In noi ci sono la Luna, Marte, Giove, Venere, Saturno, Mercurio e il Sole…” diceva Hermete Trismegisto. E Paracelso: “Non è il Saturno al di sopra di noi, ma il Saturno dentro di noi che ci tormenta”.
Così il Sole simboleggia il nostro centro interiore, ma allo stesso tempo ne influenza i movimenti e la struttura. Il sole personale è la nostra identità più profonda, la potenza creatrice, lo spirito che informa la materia della personalità. Esso determina caratteristiche come l’autorevolezza, la dignità, la coscienza di sé e del proprio valore, l’ambizione, la capacità di non lasciarsi condizionare da pregiudizi e conformismi. Facoltà che, se mal governate, possono degenerare in desiderio di potere, egocentrismo, orgoglio sfrenato, incoscienza, intolleranza verso le regole del vivere comune, incapacità di accettare le idee altrui; oppure possono determinare un carattere debole e mancanza di volontà.
Allo stesso modo, la Luna rappresenta e al contempo influenza le forze dell’incarnazione, la fecondità e la gestazione (anche di idee e opere), l’immaginazione, i sogni, la memoria delle esperienze e la capacità di retrospezione, il dominio degli istinti, l’attitudine a percepire correttamente la realtà e ad operare cambiamenti in se stessi e nella propria esistenza, il contatto con la parte più profonda di sé ma anche con le ispirazioni che provengono dai piani superiori. Quando la luna personale degenera, compare un’eccessiva materialità, incapacità di padroneggiare gli istinti, produzione di idee e opere deformi, la tendenza a farsi illusioni, instabilità, percezione falsata della realtà.
Mercurio – il “Signore della mente” – simboleggia e governa l’intelletto: non solo le funzioni logiche, pratiche e sperimentali, ma anche la capacità di elevare la propria coscienza tramite il discernimento, imparando ad interpretare correttamente la realtà. Il Mercurio interiore è l’attitudine alla comunicazione, l’apertura al mondo circostante, l’imparzialità, l’ingegno, lo spirito pratico e l’adattabilità, la capacità di fare molte cose insieme; è tutto ciò che favorisce l’unione tra personalità e piano spirituale (da qui la definizione di Mercurio come “messaggero”). Quando questo pianeta è mal vissuto conduce ad un’eccessiva razionalità, ad un intelletto pervertito che interpreta la realtà in modo arbitrario, con produzione di concetti astratti e dogmatici lontani dal mondo reale. Ciò conduce a perdere il contatto con gli esseri e le cose e quindi all’incapacità di comunicare, generando mancanza di obiettività, tendenza all’inganno e al tradimento, rigidità mentale, ricerca di un sapere sterile e inutile, difficoltà a concepire idee originali, falsità.
Il caldissimo pianeta Venere regge l’equilibrio tra il piano spirituale e quello materiale, e quindi l’armonia e la bellezza. La Venere interiore è la capacità di provare e suscitare amore, fascino ed erotismo; guida il senso artistico e l’esperienza estetica, l’attrazione istintiva, l’apertura e la ricettività, la fiducia, la fusione con l’altro e con il Tutto, la capacità di meravigliarsi e di trasmutare e abbellire le cose attraverso l’amore. Facoltà che, se mal gestite, possono trasformarsi in una sensualità volgare e animalesca, turpitudine, attrazioni distruttive, tendenza all’adulterio, gelosia immotivata, chiusura, vuoto interiore, predilezione per il lusso e le apparenze, narcisismo, ipocrisia e cinismo, tendenza a denigrare il prossimo o ad abusarne, incapacità di scorgere la bellezza, disarmonia, forme d’arte brutte o prive di significato.
Marte rappresenta l’impegno per il proprio miglioramento, la capacità di abbattere gli ostacoli e le paure che ci tengono legati ad una condizione non desiderabile. Incita alla guerra contro tutto ciò che – in se stessi – ristagna e blocca l’evoluzione, apportando veloci cambiamenti, il desiderio di lavorare per la propria realizzazione, la capacità di saper cogliere il momento presente e di vivere intensamente ogni esperienza, il coraggio di testimoniare la verità, l’attitudine a costruirsi una propria identità psichica. Un Marte mal governato porta invece indisciplina e incuria, apatia, inattività, incapacità di gestire le energie e di agire costruttivamente, mancanza di ideali, ostilità, inimicizie, temperamento aggressivo e violento, propensione a polemizzare inutilmente, rinuncia alla lotta per la vita, autodistruzione.
Giove simboleggia il senso di regalità interiore, che proviene dalla coscienza del divino presente in se stessi come in ogni cosa. Permette la padronanza di sé e induce a rispettare le leggi che reggono il cosmo, generando ricchezza e prosperità. E’ l’espansione e l’espressione del proprio potenziale, la fiducia nella provvidenza, in se stessi e nei propri valori, e perciò la capacità di avere successo nella vita. Aiuta a rendersi conto dell’abbondanza presente nell’universo, favorendo generosità, gioia, cordialità, senso dell’ordine e della civiltà, magnanimità, aspirazioni elevate. Un Giove malefico, al contrario, porta l’uomo a fidarsi solo di sé e delle proprie competenze (vere o presunte), chiudendosi alle forze benefiche dell’universo. Questo atteggiamento di chiusura genera mediocrità, vanità e magniloquenza, eccessiva indulgenza nei confronti di se stessi, ostentazione, tendenza allo sperpero o attaccamento alla ricchezza, sfruttamento, intransigenza, applicazione delle leggi in modo dogmatico e distruttivo.
Saturno è detto “il Signore del tempo”, perché determina il modo in cui l’uomo gestisce il presente e soprattutto il passato, con la capacità di accettare le conseguenze delle proprie azioni. Il Saturno interiore è la capacità di riconoscere la causa delle proprie difficoltà, di assumersene la responsabilità e di trarre lezione dall’esperienza; è la facoltà di trovare il proprio maestro interiore e di trasformarsi e maturare, di sviluppare pazienza, perseveranza, spirito di sopportazione e di rinuncia a ciò che potrebbe nuocere, fedeltà, prudenza, sobrietà, praticità. Un Saturno mal governato può generare eccessivo attaccamento al mondo terrestre e disprezzo delle realtà superiori, sete di possesso, la tendenza a rinnegare le proprie origini, a scaricare sugli altri le responsabilità dei propri mali, a rifiutare le opportunità offerte dalla vita impedendo l’evoluzione e il progresso, pessimismo, rancore, morte spirituale.
Non c’è da stupirsi se l’Energia intelligente a cui è stato dato il nome di Michele si occupi sia del Sistema Solare vero e proprio sia del nostro sistema interiore. “L’uomo porta in sé il cielo e la terra”, diceva Ildegarda di Bingen; e in questo senso trova corretta spiegazione uno degli assiomi più noti dell’ermetismo, poi ripreso anche nel Padre Nostro: “Come in alto, così in basso”.
Rivolgersi a Michele con la preghiera significa chiedere l’energia necessaria ad equilibrare i nostri moti interni, a rafforzare i punti deboli e ad attenuare gli eccessi; allo stesso tempo significa aprirsi a quell’energia, permettendole di irrompere nel nostro sistema emotivo, mentale, fisico. Pregare Michele significa ottenere aiuto per ritrovare il centro, il punto focale del proprio essere. E’ per questo motivo che Michele viene definito arcangelo solare: perché lavora affinché tutto ruoti armoniosamente attorno al Sole e attorno al proprio luminoso nucleo interiore.
Così lo invocava Rudolf Steiner, il fondatore dell’antroposofia:
Prestami la tua spada, affinché io sia armato
per vincere il drago in me.
Riempimi della tua forza,
affinché io sgomini gli spiriti che vogliono paralizzarmi.
Agisci dunque in me,
in modo tale che riluca la luce del mio Io
e sia così condotto a degli atti degni di te,
Michael.
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