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L'ESOTERISMO COME PRINCIPIO E COME VIA

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L'ESOTERISMO COME PRINCIPIO E COME VIA Empty L'ESOTERISMO COME PRINCIPIO E COME VIA

Messaggio Da Angelodiluce Mar Giu 22, 2010 7:47 am

Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l’idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio d’errore, di fronte a una personalità indimenticabile.Jean GionoL'uomo che piantava gli alberi

Nel 1993, in un periodo in cui la Liberamuratoria italiana aveva raggiunto, a causa delle sue commistioni con la politica e il malaffare, il più basso livello di considerazione nella società italiana, venne alla luce, con l’ambizioso progetto di riportare la Liberamuratoria in Italia alla sua antica tradizione filosofico-esoterica, la Gran Loggia Regolare d’Italia. Oggi, dopo 15 anni, possiamo affermare con assoluta certezza che il nostro lavoro è a buon punto. In questi 15 anni infatti mai la Gran Loggia Regolare d’Italia si è allontanata dai Landmarks che rendono una Obbedienza massonica “regolare”, mai si è occupata di politica o di faccende economiche, mai si è posta in polemica con la Chiesa Cattolica o altre Istituzioni religiose.

Tutt’altro. Il GRIS, uno dei più importanti centri studi sulle religioni del Vaticano, ha pubblicato pochi giorni fa nell’ultimo numero della sua rivista gli atti del Convegno “Chiesa Cattolica e Massoneria” svoltosi a Roma lo scorso anno. Negli atti, che contengono tra l’altro documenti inediti sull’argomento, è riportato integralmente il mio intervento. Pubblicare su un organo ufficiale le parole di un Gran Maestro della Massoneria italiana, dopo trecento anni di conflitti e incomprensioni, credo sia un evento di portata storica e che soprattutto lascia aperta una concreta speranza di dialogo per il futuro.

In questi 15 anni la Gran Loggia Regolare d’Italia ha scelto di percorrere un cammino prettamente esoterico da intendersi sia come principio di conoscenza e ricerca individuale, che come via da condividere con tutti i Fratelli della nostra oramai grande famiglia. Tre Logge di ricerca, la Quattuor Coronati, la Santa Cecilia e la Pico della Mirandola, ed una Rivista molto apprezzata, “De Hominis Digitate”, sono stati i nostri esclusivi strumenti per dialogare al nostro interno e farci comprendere da chi all’esterno voleva conoscerci.

Quindi l’esoterismo come principio e come via. Perché questa scelta?
Conoscete la mia profonda avversione riguardo le teorie che considerano la Liberamuratoria figlia del pensiero illuminista, allontanando così la figura del Liberomuratore dalla sua essenza originaria fondamentale. Il paradigma moderno infatti svolge con metodo empirico-strumentale una speculazione intellettuale in cui la totalità di ciò che ci circonda diviene una semplice proiezione dell’intelletto umano e non un processo in sé. Persino la natura diviene un campo in cui si realizzano tutte le invenzioni della ragione e perde il suo ruolo fondamentale di strumento donato all’uomo per una sua comprensione armonica ed empatica della realtà. E’ una natura ormai muta, passiva, alla mercè del determinismo razionalista e della secolarizzazione. Il paradigma scientista infatti si basa sulla convinzione che l’uomo possa dominare la natura grazie alla razionalità. Ma tra razionalità e ragione (logos) esiste una differenza sostanziale. Il nostro rituale ci insegna che nel secondo grado si apprendono i misteri occulti della natura e della scienza, ma si intende una scienza frutto di una ragione che rimanda all’intelligenza noetica, un’intelligenza cioè che permette all’uomo di comprendere la dimensione del sacro, ma soprattutto che permette all’uomo di trovarsi in sintonia con i ritmi profondi della natura intuendo quello che la razionalità non ci permette di capire. Ci troviamo quindi di fronte a una dinamica di natura “olistica”, l’uomo e la natura parti di uno stesso organismo nella sua totalità piùttosto che parti separate interagenti. Per comprendere tale dinamica l’approccio metafisico si rivela più adatto di quello razionalista, un percorso esoterico più consono di quello scientista.

Questo è a mio parere il campo e il contesto nel quale si trova ad operare il Liberomuratore, esso è parte di qualcosa di più grande e partecipa alla trama della vita.
Il progresso, la razionalizzazione tecnologica, il determinismo scientista, sono spiritualmente ciechi, il pensiero liberomuratorio, individualista, non può essere frutto dell’eterogenesi dei fini.

Il pensiero liberomuratorio quindi non è figlio né frutto dell’ideologia illuminista e progressista ma, al contrario, antidoto, critica della degenerazione della società occidentale, portatore nei suoi rituali e nella componente esoterica della sua simbologia di un’interpretazione metapolitica della realtà, proponendo indirizzi di tipo spirituale e trascendente mediante i quali i Liberimuratori possano creare una loro visione del mondo e prepararsi alla vita sia da un punto di vista sociale che personale e interiore. Esso ci insegna in un’epoca di decadenza a risalire il fiume della “Tradizione” all’indietro, verso la sua “sorgente”, cercando di criticare alla radice il processo di razionalizzazione che degenera inevitabilmente nell’omologazione e nella quantificazione dei rapporti sociali.

Con questi principi e con questa regola affronteremo il futuro, convinti che il senso e la ragione di esistere della Liberamuratoria siano riposti nel suo antico sapere iniziatico e dunque nella sua nobile Tradizione che per noi rappresenta il gigante sulle cui spalle salire per vedere oltre
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