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I tre aspetti dell'uomo 4

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I tre aspetti dell'uomo 4 Empty I tre aspetti dell'uomo 4

Messaggio Da Angelodiluce Sab Mag 01, 2010 5:42 am

Ma anche questo risulta separativo, benché si tratti di separazione fra unità più vaste di
quelle che le unità inferiori sono in grado di percepire. L’iniziato quindi, specialmente dopo la
terza iniziazione, comincia a pensare ancora più sinteticamente e ad esprimere la verità a se
stesso in termini di Spirito, Vita, l’Uno. Termini che hanno per lui un significato definito, ma
tanto distante dai concetti dell’uomo pensante comune, che ritengo inutile diffondermi ulteriormente
su di esso.
Questo mi porta ad un punto di cui si dovrebbe trattare ora, prima di procedere oltre nello
svolgimento del nostro argomento. Nel
Trattato del Fuoco Cosmico, come nel passaggio che
precede, frequentemente l’insegnamento è portato fino ad un certo punto e poi è lasciato cadere
dichiarando che, dato il grado d’evoluzione dell’uomo comune, la sua reazione alla verità
sarà diversa da quella del discepolo o dell’iniziato.
25 Ed è naturale che sia così; ciascuno leggerà nelle parole il proprio stato di coscienza.
Nessuno riuscirà ad interpretare secondo la reazione più avanzata di coloro che si trovano ad
uno stadio evolutivo superiore. Tuttavia, il lettore di media evoluzione detesta essere costretto
ad ammettere punti di vista più ampi del suo, ed espressioni come: “È inutile dilungarsi
sull’argomento, poiché non potrebbe essere compreso che da un iniziato”, non servono che ad
aggravare la situazione, a fargli pensare che lo scrittore (avendo passato i propri limiti) cerchi
di evadere e di salvarsi la faccia con affermazioni del genere. Un trattato scientifico appare
privo di significato e quasi un mero guazzabuglio di parole allo scolaretto delle elementari,
mentre è chiaro e ricco di definizioni per gli esperti in materia, grazie all’adeguata preparazione
e allo sviluppo mentale raggiunto. Lo stesso vale per l’argomento dell’anima e della sua
natura, qual’è esposto in questo trattato, che a certuni risulta chiaro e comprensibile quanto lo
è un corrente soggetto letterario al lettore medio, o il libro in voga al grande pubblico. Vi sono
poi, per quanto in minor numero, individui più progrediti, per i quali il soggetto dello spirito e
della sua natura è razionale e comprensibile, da valutare e comprendere per mezzo delle facoltà
dell’anima, proprio come è possibile giungere alla comprensione dell’anima mediante l’uso
corretto della mente. Ad un livello molto più basso, sappiamo che è facile comprendere la natura
del corpo fisico con lo studio e l’uso corretto della natura del desiderio.
L’avversione suscitata in alcuni da frasi appropriate e sincere come: “Quando sarete più
evoluti, comprenderete il significato di quanto è stato detto”, deriva da una forma d’orgoglio e
da un rifiuto di riconoscere le proprie temporanee limitazioni. È bene che ciò sia chiaro.
26 Per un Maestro di Saggezza, la natura dello spirito, o di quel centro positivo di vita che
ogni forma cela in sé, non è più un mistero, come non è un mistero la natura dell’anima per
uno psicologo esoterico. La sorgente della Vita Una, il piano o stato da cui questa vita emana,
ecco il grande Mistero celato ai membri della gerarchia di adepti. La natura dello spirito, la sua
qualità e il suo tipo d’energia cosmica, la sua frequenza di vibrazione e le sue fondamentali
differenziazioni cosmiche, sono il soggetto di studio degli iniziati oltre il terzo grado e
l’argomento delle loro indagini. Essi applicano a questo studio un’intuizione pienamente sviluppata,
oltre alla capacità mentale interpretativa sviluppata dal loro ciclo d’incarnazione. Essi
usano la luce interiore, risvegliata e sviluppata della loro anima per interpretare e comprendere
quella vita che, separata dal mondo formale, persiste su più alti livelli di coscienza e penetra
nel nostro sistema solare da qualche centro esteriore dell’essere. Trovandosi nel punto o stato
centrale e operando a loro scelta sul piano dell’intuizione o della buddhi, essi proiettano quindi
questa luce (che è in loro e che essi manipolano e usano) in due direzioni. La proiettano nel
mondo della forma e vengono a conoscenza d’ogni cosa, interpretando tutto correttamente; la
proiettano nei regni senza forma dei tre piani superiori (senza forma dal punto di vista
dell’uomo nei tre mondi al di sotto del piano intuitivo) e cercano di comprendere, con una costante
e progressiva espansione, la natura e lo scopo di ciò che non è corpo e nemmeno anima,
non è forza e nemmeno materia, ma che è la causa di entrambi nell’universo.
Finalmente, quando l’iniziato ha passato le più alte iniziazioni solari e può agire nella piena
coscienza della Monade, diventa possibile la consapevolezza di ciò che è separato persino dalla
forma di gruppo e da quei nebulosi involucri che velano e nascondono l’Uno. I tipi di coscienza

più elevati operano dal piano della Monade, come gli iniziati di grado inferiore operano dal piano dell’anima e usano organi di percezione (se pure è concessa un’espressione così
inadeguata) e mezzi di conoscenza di cui l’essere umano di media evoluzione non ha alcuna
idea; essi includono nella loro sfera di consapevolezza la totalità di vita, coscienza e forma, cui
viene dato il nome di Dio.
27 Questi iniziati di grado elevato cominciano ad essere consapevoli di una vibrazione, di una
luce rivelatrice, di una nota o suono segnalatore di direzione, emanante da una sfera completamente
esterna al nostro sistema solare. L’unico mezzo per farsi un’idea del processo seguito
dall’espansione della coscienza divina nell’uomo, è di studiare il rapporto tra mente e cervello
e notare ciò che avviene quando il cervello diventa lo strumento intelligente della mente; studiare
poi il rapporto fra anima e mente e ciò che avviene quando l’essere umano è diretto dalla
sua anima e utilizza la mente per dominare le attività relative al piano fisico per mezzo del
cervello. In questa triplicità d’anima, mente e cervello, abbiamo l’analogia e la chiave per
comprendere l’altra triplicità di spirito, anima e corpo e delle loro mutue funzioni. Tutto ciò è
stato argomento del libro
La Luce dell’Anima.
A perfezionamento delle condizioni esposte in quel libro, segue un’altra espansione, allorché
l’aspetto spirito, sorgente d’energia dell’essere umano, comincia a far uso dell’anima
(tramite l’intuizione) e a imprimere nella coscienza dell’anima le leggi, conoscenze, forze e
ispirazioni che faranno dell’anima lo strumento dello spirito o monade, nello stesso modo in
cui, a uno stadio precedente, la personalità umana (tramite la mente) divenne lo strumento
dell’anima. A quello stadio precedente lo sviluppo fu duplice: mentre l’anima assumeva il
dominio, tramite la mente, il cervello diveniva ricettivo all’anima. L’uomo, risvegliatosi alla
conoscenza di se stesso e dei tre mondi della sua normale evoluzione, acquistò in seguito coscienza
di gruppo e non fu più un individuo separato. Quando l’anima perviene sotto il dominio
dello spirito, si verificano due stadi analoghi:
In primo luogo il discepolo non solo diviene consapevole del suo gruppo e dei gruppi affini,
ma la sua coscienza si espande fino a divenire coscienza planetaria.
28 In secondo luogo comincia a fondere quella coscienza planetaria in una sintesi ancora
superiore, sviluppando gradualmente la coscienza della vita maggiore che include la vita planetaria,
nello stesso modo in cui l’essere umano include nella sua espressione fisica organismi
viventi quali il cuore e il cervello. Quando ciò avviene, egli comincia a comprendere il significato
dello spirito, la vita unica sottostante a tutte le forme, l’energia centrale che è causa di tutta
la manifestazione.
La prima reazione dello studente medio nel leggere quanto sopra, è di pensare immediatamente
alla natura del corpo quale espressione di un qualche tipo d’energia. Egli nota perciò la
dualità e ciò che usa la cosa è presente nella sua mente. Eppure, una delle principali necessità
per gli aspiranti odierni è di cercare di pensare in termini dell’unica realtà, che è l’energia stessa
e nient’altro. Nel trattare di questo soggetto astruso è quindi molto importante far rilevare il
fatto che spirito e energia sono termini sinonimi e intercambiabili.
Solo rendendosi conto di ciò si potrà giungere alla riconciliazione fra scienza e religione e
alla vera comprensione del mondo dei fenomeni attivi da cui siamo circondati e in cui ci muoviamo.
I termini organico e inorganico sono largamente responsabili di gran parte della confusione
esistente nella mente di molte persone e della netta differenziazione che esse fanno tra materia
e spirito, tra forma e vita; questi termini hanno indotto a rifiutare di ammettere l’essenziale identità
della natura dei due aspetti. Il mondo in cui viviamo è considerato dalla maggioranza
come realmente solido e tangibile, seppure dotato di un misterioso potere in esso celato) che
produce movimento, attività e cambiamento. Questo è naturalmente un modo di esprimersi
semplicistico, ma basta a riassumere l’atteggiamento poco intelligente.
29 La scienza ufficiale si occupa ampiamente di strutture e di rapporti, della composizione
delle forme e dell’attività prodotta dalle parti componenti la forma con le loro interrelazioni e
dipendenze. Le sostanze chimiche e gli elementi, le funzioni e la parte che esse svolgono e la
loro interazione nel comporre tutte le forme di tutti i regni della natura, sono oggetto delle loro

indagini. La natura dell’atomo, della molecola e della cellula, le loro funzioni, le qualità delle
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