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ASTERACEE O COMPOSITE
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ASTERACEE O COMPOSITE
Achillea mille folium, achillea
Arctium lappa, bardana
Amica montana, amica
Artemisia vulgaris, ahsinthium, artemisia, assenzio
Calendula Officina/is, calendu la
Carthamus tinctorius, cartamo
Chamaemelum nobile o Anthemis nobilis, camomilla romana
Matricaria recutita, camomilla
Cichorium intybus, cicoria, radicchio
Cynara scolymus, carciofo
Erigeron canadensis, erigero
Helianthus annuus, girasole
Hieracium pilosella, pilosella
mula helenium, enula
Petasites officina/is, fa rfaracc io
Solidago virga aurea, solidago
Sylibum marianum, cardo mariano
Tanacetum parthenium, partenio
Taraxacum officinale, tarassaco
Tussilago farfara, tussilagine, farfara
Caratteristiche
Questa famiglia compare nella nostra alimentazione perché ad essa appartiene la quasi totalità dei generi di insalate che mangiamo (indivia, radicchio, lattughe, catalogna, cicorie). Quasi tutti gli individui di questa famiglia hanno sapore amaro (le specie coltivate sono state in parte private di questa componente), il più centri­peto. Il fiore è composto in realtà da molti singoli fiori, da cui il nome di Composite.
Proprietà
Nella gran parte dei casi, si tratta di erbe dall’azione disintossicante (soprattutto anticolesterolo) e drenante sulla circolazione e sull’apparato digerente, in partico­lare sul fegato. Inoltre, sono spesso cicatrizzanti e vuinerarie (achillea, amica, calendu la), aperitive, decongestionanti, calmanti, diuretiche.
Costituzioni
Spesso i soggetti con costituzione a prevalente impronta “focosa” hanno come punto debole la funzione epatica. Le Asteracee hanno in genere un’azione molto benefica su quest’organo, con i loro principi amari detossicanti. Un’altra costitu­zione che può trarre indubbi vantaggi è quella linfatica, spesso alle prese con dis­turbi da “i ntasamento” circolatorio.
Stagionalità
Il risveglio primaverile spesso comporta un affaticamento della funzione digestiva, ed è proprio in questo periodo che la Tradizione consiglia l’uso di erbe dai princi­pi amari (che del resto compaiono in questa stagione) per disintossicarsi e ripfen­dersi dalla stasi invernale. L’altro periodo dell’anno in cui sono più utili i cc~mpo­nenti di questa famiglia è l’autunno (radici e rizomi).
Arctium lappa, bardana
Amica montana, amica
Artemisia vulgaris, ahsinthium, artemisia, assenzio
Calendula Officina/is, calendu la
Carthamus tinctorius, cartamo
Chamaemelum nobile o Anthemis nobilis, camomilla romana
Matricaria recutita, camomilla
Cichorium intybus, cicoria, radicchio
Cynara scolymus, carciofo
Erigeron canadensis, erigero
Helianthus annuus, girasole
Hieracium pilosella, pilosella
mula helenium, enula
Petasites officina/is, fa rfaracc io
Solidago virga aurea, solidago
Sylibum marianum, cardo mariano
Tanacetum parthenium, partenio
Taraxacum officinale, tarassaco
Tussilago farfara, tussilagine, farfara
Caratteristiche
Questa famiglia compare nella nostra alimentazione perché ad essa appartiene la quasi totalità dei generi di insalate che mangiamo (indivia, radicchio, lattughe, catalogna, cicorie). Quasi tutti gli individui di questa famiglia hanno sapore amaro (le specie coltivate sono state in parte private di questa componente), il più centri­peto. Il fiore è composto in realtà da molti singoli fiori, da cui il nome di Composite.
Proprietà
Nella gran parte dei casi, si tratta di erbe dall’azione disintossicante (soprattutto anticolesterolo) e drenante sulla circolazione e sull’apparato digerente, in partico­lare sul fegato. Inoltre, sono spesso cicatrizzanti e vuinerarie (achillea, amica, calendu la), aperitive, decongestionanti, calmanti, diuretiche.
Costituzioni
Spesso i soggetti con costituzione a prevalente impronta “focosa” hanno come punto debole la funzione epatica. Le Asteracee hanno in genere un’azione molto benefica su quest’organo, con i loro principi amari detossicanti. Un’altra costitu­zione che può trarre indubbi vantaggi è quella linfatica, spesso alle prese con dis­turbi da “i ntasamento” circolatorio.
Stagionalità
Il risveglio primaverile spesso comporta un affaticamento della funzione digestiva, ed è proprio in questo periodo che la Tradizione consiglia l’uso di erbe dai princi­pi amari (che del resto compaiono in questa stagione) per disintossicarsi e ripfen­dersi dalla stasi invernale. L’altro periodo dell’anno in cui sono più utili i cc~mpo­nenti di questa famiglia è l’autunno (radici e rizomi).
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