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I primi "filosofi"
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I primi "filosofi"
più antichi pensatori della storia della filosofia non ebbero consapevolezza di essere filosofi: sia Diogene Laerzio[25] che Cicerone[26] indicano Pitagora come il primo a definirsi filosofo.
Lo stesso Pitagora viene tradizionalmente indicato come l'autore dell'allegoria della filosofia come un mercato: la vita è come una grande fiera dove si recano quelli che vogliono fare affari, quelli che vi vanno per divertimento ed infine, i migliori, i filosofi, i quali non hanno altro scopo che osservare la varia umanità. Questo secondo quanto Diogene Laerzio riprende da Eraclide Pontico, un discepolo di Platone: il che indicherebbe che questo fosse il significato in uso nella filosofia platonica.
In un frammento di Eraclito, riferito da Clemente Alessandrino[27], compare il termine filosofia e si dice che "è necessario che gli uomini filosofi siano indagatori di molte cose"[28].
Sembrerebbe che Eraclito volesse identificare la filosofia con la polimanthia, il sapere molte cose, ma questa interpretazione è esclusa da altri frammenti dove lo stesso filosofo afferma che questa "non insegna l'intelligenza"[29] ma piuttosto che compito del filosofo è quello di fare molte esperienze e da queste arrivare al principio primo unitario, che Eraclito chiama Logos (ragione, discorso).
Inizia quindi a delinearsi con Eraclito il significato di filosofia come conoscenza dei principi primi: scienza universale che tratta l'essere in generale e che quindi è alla base e fondamento di tutte le forme di conoscenza che si occupano del particolare
Lo stesso Pitagora viene tradizionalmente indicato come l'autore dell'allegoria della filosofia come un mercato: la vita è come una grande fiera dove si recano quelli che vogliono fare affari, quelli che vi vanno per divertimento ed infine, i migliori, i filosofi, i quali non hanno altro scopo che osservare la varia umanità. Questo secondo quanto Diogene Laerzio riprende da Eraclide Pontico, un discepolo di Platone: il che indicherebbe che questo fosse il significato in uso nella filosofia platonica.
In un frammento di Eraclito, riferito da Clemente Alessandrino[27], compare il termine filosofia e si dice che "è necessario che gli uomini filosofi siano indagatori di molte cose"[28].
Sembrerebbe che Eraclito volesse identificare la filosofia con la polimanthia, il sapere molte cose, ma questa interpretazione è esclusa da altri frammenti dove lo stesso filosofo afferma che questa "non insegna l'intelligenza"[29] ma piuttosto che compito del filosofo è quello di fare molte esperienze e da queste arrivare al principio primo unitario, che Eraclito chiama Logos (ragione, discorso).
Inizia quindi a delinearsi con Eraclito il significato di filosofia come conoscenza dei principi primi: scienza universale che tratta l'essere in generale e che quindi è alla base e fondamento di tutte le forme di conoscenza che si occupano del particolare
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